Intervista alla psicologa e scrittrice Viviana Guarini
La situazione di pandemia legata al Covid-19 ha, di conseguenza, incrementato il bisogno di tante persone ad affidarsi alle cure di uno psicologo o psicoterapeuta.
L’impossibilità di uscire per lunghi periodi ha portato a pensare a soluzioni alternative per effettuare visite mediche, consulenze e tanto altro. Grazie al web è diventato possibile sviluppare nuovi luoghi di incontro virtuali per effettuare ad esempio, percorsi completi di terapia o sedute di consulenza tra professionisti e pazienti.
Al giorno d’oggi è, quindi, importante per i professionisti come gli psicologi, essere presenti sul web, farsi conoscere e instaurare una relazione di fiducia con i potenziali clienti. Tuttavia, è necessario conoscere le strategie di marketing per assicurarsi l’arrivo di nuovi clienti e la fidelizzazione di quelli che sono già pazienti.
Avevamo quindi bisogno di saperne di più e abbiamo fatto qualche domanda alla Psicologa Viviana Guarini, del team docenti del corso di “Digital Marketing e Social Media per Psicologi” in Kairos Italia.
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INDICE DEI CONTENUTI
L’importanza di fare personal branding e storytelling per lo psicologo
Viviana, il personal branding on-line, quanto è importante per uno psicologo?
Viviana Guarini: il personal branding è molto importante per qualsiasi professione, allo psicologo al pari di tantissime altre professioni, nel momento in cui vende sé stesso e la propria professione, in qualche modo lavora sulla propria Brand Reputation con la differenza che il brand è concentrato sulla propria persona, sulla propria professionalità, quindi è fondamentale lavorare sul proprio personal branding in maniera coerente e professionale.
Per quello che riguarda il discorso dello storytelling, uno psicologo on-line cosa deve comunicare e soprattutto in che modo?
Viviana Guarini: per quanto riguarda lo storytelling è fondamentale che lo psicologo, da una parte sicuramente sia incentrato a veicolare la propria professionalità, la propria conoscenza degli argomenti, questo è il consiglio che spesso dò a tanti colleghi psicologi. Bisogna anche raccontarsi, il che non significa ovviamente raccontare la propria vita privata o meno e quindi non necessariamente, ma condividere in maniera empatica anche quelle che possono essere delle battaglie comuni delle sofferenze. E’ fondamentale che lo psicologo, percepito come, prima di tutto, un essere umano che possa aiutare il paziente finale a fare un percorso. Quindi è una narrazione che, da una parte deve sempre veicolare professionalità, dall’altra però alternandola ad una comunicazione un po’ più emozionale, con cui farsi percepire come una/un professionista nella relazione d’aiuto che ricordiamo è diversa da tantissime altre professioni. Per questo è fondamentale creare una connessione, anche emozionale, empatica con l’utente.
La presenza dello psicologo sui social network
La presenza sui social di uno psicologo, secondo te, può migliorare la fiducia degli utenti dei suoi clienti o di chi si avvicina a lui in qualche maniera?
Viviana Guarini: su questo argomento ci sono tante scuole di pensiero, soprattutto perché per anni e soprattutto all’inizio del secolo, fra gli psicologi c’è stata la convinzione di mantenere nel modo più alto possibile la propria privacy. Essere presenti sui social non significa violare la privacy perché, difatti, decidiamo noi cosa narrare soprattutto nel caso delle pagine pubbliche e come narrarlo. Proprio per le ragioni che esponevo prima, io credo che percepire uno psicologo come un essere umano e considerando che ormai i social sono diventati uno strumento utilizzato dal 99% della popolazione, possa aiutare in qualche modo ad alimentare la fiducia, semplicemente perché viene percepito come un essere umano e non un mero erogatore di servizi.
Adesso viene la “domanda delle cento pistole”, quella che viene fatta sempre a chi si occupa del mondo digitale quindi del Digital marketing: “Quanti post occorre pubblicare? Ogni quanto tempo secondo te?” Mi riferisco sempre al mondo degli psicologi ovviamente…
Viviana Guarini: riguardo a questo argomento, per tanti anni si è creduto di poter dare delle regole in base alla quantità ed in base ai giorni in cui pubblicare. Queste regole oggi non sono più valide, perché si è capito che è importante studiare la propria community, quindi i propri fan e capire quando sono i giorni e gli orari migliori. Non c’è una regola sulla quantità di post. Potremmo pubblicare, per quanto riguarda il personal branding, anche un post al giorno o non necessariamente un post al giorno, la cosa importante è che ci sia una costanza, ossia almeno, dico almeno, un post a settimana costante nel tempo non possiamo pubblicare magari 7 post al giorno per una settimana e poi magari dimenticarci di comunicare con la nostra Community on-line e ritornare dopo un mese. Questo perché il rapporto on-line crea qui delle aspettative per cui si crea una relazione che è una relazione off-line; quindi, diciamo che la regola d’oro è perlomeno la costanza nella pubblicazione.
L’altra domanda classica che viene fatta ai professionisti in generale e agli psicologi, lo stesso come gli altri è: “Quali sono i canali Social su cui comunicare?”
Viviana Guarini: sicuramente ci sono ormai canali più utilizzati dalla maggior parte della popolazione e sono Facebook ed Instagram. Per lungo tempo i professionisti, sino a a qualche anno fa, utilizzavano prevalentemente Facebook, in quanto Instagram veniva percepito come un canale social più leggero. Ad oggi io ritengo fondamentale la presenza su entrambi i canali soprattutto perché Instagram abbraccia una fetta di popolazione giovane che su Facebook ormai non è più presente. Poi ovviamente, a seconda del proprio approccio, se stiamo parlando di uno psicologo che, ad esempio, lavora con gli adolescenti non sarebbe male studiare dei modi più originali per approcciare su TikTok, che è un altro canale in cui sono presenti moltissimi adolescenti. Quindi, sicuramente dipende dal target delle persone a cui ci stiamo rivolgendo, però è indubbio che i canali social ci permettono di arrivare a un maggior numero di persone. Questo mi preme sottolineare, non solo per ampliare la propria rete ma anche per seguire un po’ la mission di noi psicologi e, quindi, al di là di quello che può essere poi allargare la propria rete professionale, dare anche degli strumenti che possano essere utilizzati da chiunque decide di seguirci anche off-line non necessariamente nostri pazienti.
Come comunicare sui social
Qual è la parola chiave che ogni psicologo non dovrebbe mai dimenticare quando comunica sui social?
Viviana Guarini: Io credo che sia la parola “autenticità”. Se è fondamentale per molte professioni per uno psicologo è maggiormente essenziale, perché comunicare con autenticità significa essere percepiti come persone autentiche e questo, tornando alle domande precedenti, è un elemento fondamentale per alimentare la fiducia e anche la compliance. Ovviamente ci sono delle sfumature, per essere autentici non intendo ovviamente pubblicare una foto appena svegli al mattino o in pigiama. Essere autentici significa mettere sul piatto anche delle elaborazioni di percorsi personali su delle ferite che possano essere collettive ed evitare così che lo psicologo venga percepito come un guru, perché ne abbiamo già tanti in questa società. Io credo invece che il ruolo fondamentale dello psicologo sia proprio quello di creare un rapporto orizzontale che è foriero di successo nelle terapie.
Ringraziamo Viviana Guarini per aver soddisfatto le nostre curiosità e la nostra esigenza di conoscenza.
BIO Viviana Guarini – Psicologa poliedrica, copywriter, formatrice e brand specialist, si occupa di strategie digitali, consulenze alle aziende in digital marketing, ma anche di responsabilità sociale di impresa e incubazione di giovani talenti.
Viviana Guarini è anche una scrittrice e sceneggiatrice che ha pubblicato per Le Flaneurs Edizioni i romanzi “Non dirlo al cuore” che è vincitore del premio letterario under 35 “Ludovica Castelli”, “Deve andare tutto bene” nel 2019, vincitore del premio letterario “Massimo Troisi” ed infine “Siamo stati anche felici” uscito nel 2021 e che ha permesso a Viviana Guarini di vincere il premio “Pugliese dell’anno 2021” per la letteratura.