Pregi e difetti al colloquio di lavoro: cosa dire (e cosa evitare)

Parlare dei propri pregi e difetti al colloquio di lavoro è una delle sfide più comuni e allo stesso tempo più temute da candidati di ogni livello.
La temuta domanda sui pregi e difetti può spiazzare anche i più preparati, ma se affrontata nel modo efficace, può diventare un’opportunità per mostrare autenticità, consapevolezza e capacità di crescita personale.
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INDICE DEI CONTENUTI
Pregi e difetti al colloquio di lavoro: perché i selezionatori fanno questa domanda?
La classica domanda sui pregi e difetti non è un trabocchetto, ma uno strumento prezioso che i datori di lavoro utilizzano per andare oltre il curriculum e capire davvero chi hanno davanti.
Ecco i motivi principali per cui viene posta durante un colloquio di lavoro:
1. Valutare l’autoconsapevolezza
Un candidato che sa analizzare con lucidità i propri punti di forza e di debolezza mostra maturità, intelligenza emotiva e realismo. Questo significa che è in grado di ricevere feedback, cercando di migliorare e adattarsi alle sfide. Non serve essere perfetti, ma consapevoli di chi si è.
2. Capire l’allineamento con il ruolo
Alcuni pregi e difetti al colloquio possono indicare la compatibilità con il ruolo o l’azienda. Per esempio, se il lavoro richiede lavorare in team, un candidato che preferisce agire in solitudine potrebbe essere meno adatto. Al contrario, un punto debole che può essere gestito facilmente o migliorato col tempo è accettabile.
3. Osservare la gestione della pressione
Essere messi di fronte a una domanda personale durante il colloquio è un test sulla comunicazione, la gestione dello stress e la capacità di parlare di sé con equilibrio. Chi reagisce male, si blocca o si difende in modo eccessivo potrebbe non essere pronto a gestire situazioni simili nel lavoro.
4. Distinguere la sincerità dalla risposta preconfezionata
Un buon recruiter riconosce subito chi sta recitando una parte. Frasi come “Il mio difetto è essere troppo perfezionista” suonano generiche se non sono contestualizzate. I selezionatori cercano autenticità, non frasi fatte: vogliono capire se sei reale e affidabile.
Quindi gli hr manager pongono spesso questa domanda durante il colloquio per valutare la tua capacità di forza e di debolezza. Non si aspettano risposte perfette, ma vogliono capire se sei in grado di analizzare te stesso, accettare critiche costruttive e se stai cercando di migliorare costantemente.
Come rispondere alla domanda sui pregi e difetti
Il segreto è cercare di essere sinceri ma strategici. Devi parlare dei tuoi punti di forza e di debolezza in modo equilibrato, mettendo in evidenza ciò che può essere rilevante per la posizione per cui ti candidi.
1. Cerca di essere sincero, ma con un obiettivo chiaro
Non dire quello che pensi che il selezionatore voglia sentire. Piuttosto, cerca di essere autentico, restando però focalizzato su ciò che può essere utile al ruolo. Sii onesto, ma anche strategico.
✅ Buona pratica: scegli pregi e difetti legati al contesto professionale, non alla sfera privata.
2. Scegli pregi rilevanti per il ruolo
Parla di propri pregi che mostrino competenze richieste: capacità organizzative, pensiero critico, leadership, empatia, problem solving, ecc.
Ecco alcuni esempi:
- “Sono molto preciso nelle scadenze e mi piace lavorare in modo”
- “Ho una forte capacità di lavorare in team, ma so anche essere autonomo.”
Assicurati che ogni pregio sia supportato da un piccolo esempio concreto, così da risultare credibile.
3. Gestisci i difetti con intelligenza (e azione)
Il vero segreto nel parlare dei difetti al colloquio è mostrare consapevolezza e impegno cercando di migliorare.
Non scegliere difetti troppo gravi o troppo falsi (come il famoso “essere troppo perfezionista”).
Per esempio: “In passato tendevo a dire sempre sì a tutto per aiutare i colleghi, ma ho imparato a gestire meglio i carichi per lavorare in modo più sostenibile e produttivo.”
❌ Da evitare: “Non ho difetti” oppure “Sono troppo bravo nel mio lavoro.”
3 pregi da valorizzare
Ecco alcuni esempi di pregi apprezzati:
- Capacità di lavorare in team: fondamentale in molti contesti aziendali.
- Proattività: dimostra che sai lavorare in modo autonomo e risolutivo.
- Affidabilità: qualità chiave per costruire fiducia con colleghi e responsabili.
3 difetti da gestire con intelligenza
Con i 3 difetti, evita banalità o esagerazioni. Esempi utili:
- Essere troppo autocritico: può indicare un alto standard personale, se stai cercando di migliorare.
- Difficoltà nel delegare: se contestualizzato, mostra desiderio di controllo ma anche apertura al cambiamento.
- Timidezza iniziale: potrebbe essere superata col tempo, e mostra un approccio riflessivo.
Cosa evitare durante un colloquio di lavoro
- Dire “Non ho difetti”: Può sembrare una mossa furba, ma in realtà comunica arroganza o mancanza di autocritica. Nessuno si aspetta che tu sia perfetto — i datori di lavoro cercano persone consapevoli, non impeccabili.
❌ Errore: “Non mi viene in mente nessun difetto.”
✅ Alternativa: “Un aspetto su cui sto cercando di migliorare è…”
- Usare frasi fatte o troppo generiche: Risposte come “Essere troppo perfezionista” o “Mi impegno troppo nel lavoro” suonano artificiali, a meno che non siano spiegate in modo credibile.
✅ Consiglio: contorna ogni pregio o difetto con alcuni esempi concreti. Il contesto è ciò che rende la risposta autentica.
- Scegliere difetti gravi o in contrasto con il ruolo: Evita di citare difetti al colloquio che compromettano la tua candidatura. Se ti proponi per un ruolo di project manager, dire “faccio fatica a rispettare le scadenze” non è certo una buona idea.
✅ Strategia: scegli difetti che possano essere superati, che potrebbero essere gestiti o che non siano centrali per il ruolo.
- Parlare troppo (o troppo poco): Rispondere in modo eccessivamente prolisso può sembrare insicuro o dispersivo. Ma anche risposte monosillabiche denotano scarsa preparazione o mancanza di coinvolgimento.
✅ Suggerimento: prepara risposte chiare, sintetiche e ben strutturate. Una buona tecnica è: difetto > impatto > azione correttiva.
- Mostrare disagio o ironia fuori luogo: Fare battute sui tuoi difetti o sminuire l’importanza della domanda può trasmettere immaturità. Anche l’eccessivo nervosismo, se non gestito, può compromettere la qualità della tua risposta.
✅ Preparazione mentale: esercitati a rispondere alla domanda con calma, magari simulando il colloquio con qualcuno. La fiducia si costruisce con la pratica.
- Essere vaghi nei pregi: Dire che sei “bravo a comunicare” o “un buon team player” senza dimostrarlo non basta. Un pregio senza contesto è solo una parola vuota.
✅ Esempio: “Credo che la mia capacità di lavorare in team emerga soprattutto nei progetti multidisciplinari. Nell’ultimo lavoro, ho facilitato il coordinamento tra marketing e vendite, riducendo i tempi di lancio del 20%.”
Ricorda: l’obiettivo non è sembrare perfetto, ma autentico e consapevole. Mostrare come i tuoi difetti possano essere gestiti e trasformati, è la chiave per rispondere alla domanda in modo convincente. (Approfondisci Come presentarsi ad un colloquio di lavoro: 6 consigli per non sbagliare)
Affrontare la domanda sui pregi e difetti durante un colloquio di lavoro è un momento decisivo. Preparati in anticipo, scegli i tuoi pregi e 3 difetti con cura, e raccontali in modo efficace, con esempi e consapevolezza. Solo così potrai davvero distinguerti agli occhi dei datori di lavoro.
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