Storie di donne che si sono inventate un lavoro
L’imprenditorialità femminile sta assistendo ad una crescita esponenziale in tutto il mondo, segno dell’incredibile progresso femminile nella creazione di nuove imprese.
Fortunatamente, nello stesso tempo, il gender gap – o divario di genere – nell’attività imprenditoriale si sta sempre più riducendo.
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INDICE DEI CONTENUTI
Innovazione femminile: uno scenario interessante
È interessante vedere come il Cile e l’India abbiano i più alti tassi di innovazione femminile.
In quasi la metà dei casi, le donne sono imprenditrici e distributrici degli stessi prodotti e servizi , con un tasso di crescita pari a quello degli uomini.
Segno evidente che, più le donne sono parte attiva dell’economia, maggiori sono le probabilità che inizieranno un’attività imprenditoriale.
Un segnale incoraggiante per l’imprenditorialità femminile del futuro, dato che ora le donne rappresentano più del 40% della forza lavoro globale.
Sono le donne di età compresa tra i 25 e i 34 anni che hanno i più alti tassi di imprenditorialità nelle economie dove la crescita è guidata principalmente dalle risorse naturali e dall’uso di manodopera non qualificata.
Nelle regioni guidate dall’innovazione, sono invece le donne della fascia d’età compresa fra i 35 ed i 45 anni a dominare.
Segno questo che, anche per le donne, non è mai troppo tardi per lanciarsi nell’imprenditorialità.
E’ necessario dare visibilità alle donne che ce l’hanno fatta, per creare modelli da seguire.
Storie di creatività al femminile
Vediamo quindi in questo articolo alcune storie di donne che si sono inventate un lavoro da cui trarre ispirazione.
Sevetri Wilson – Resilia
Questa donna imprenditrice ha avuto un’idea innovativa nel settore delle organizzazioni senza scopo di lucro.
La prima azienda in cui ha lavorato, un’agenzia di consulenza per organizzazioni non profit, ha dovuto affrontare una sfida importante: molte organizzazioni non profit avevano bisogno di aiuto nella gestione pratica organizzativa, ma non molte potevano permetterselo.
Nasce quindi Resilia, con sede a New Orleans, come tentativo di risolvere questo problema.
La sua piattaforma di gestione del software mira a rendere la consulenza senza scopo di lucro più veloce, più economica e più affidabile attraverso l’automazione.
Resilia ha iniziato nel 2015 ed ora aiuta anche fondazioni, città e altre organizzazioni a tenere traccia dei budget, gestire le sovvenzioni e formare i nuovi assunti.
Olivia Romos – Deepblocks
Olivia Ramos ha conseguito un master in architettura e sviluppo immobiliare e dopo aver lavorato per circa dieci anni in quest’ambito ha sentito la reale necessità di un software in grado di unire dati demografici, zonizzazione, dati finanziari e di mercato in un unico posto.
Nasce quindi Deepblocks A.I. , un software che, con l’intelligenza artificiale, aiuta sviluppatori e broker a mettere insieme un’analisi di fattibilità per qualsiasi lotto di terreno in 20 minuti, invece delle canoniche 2-4 settimane.
I professionisti del settore immobiliare in moltissime città degli Stati Uniti stanno già utilizzando il software ed il suo utilizzo si sta espandendo sempre più grazie a questa tecnologia innovativa.
Melanie Perkins – Canva
Forse non hai mai sentito parlare di questa imprenditrice, ma molto probabilmente conosci il suo prodotto: Melanie Perkins è infatti CEO e co-fondatrice di Canva, uno strumento online che rende la progettazione grafica alla portata di tutti.
Il progetto è iniziato nel 2007, quando Melanie era ancora una studentessa universitaria e dove si è ritrovata a insegnare ai colleghi come utilizzare programmi come InDesign e Photoshop.
Utilizzando questa esperienza, Melanie ha creato FusionBooks, la sua prima startup, che è diventata il più grande editore di annuari in Australia.
Ma è stato solo nel 2012 che Canva è stato pienamente realizzato e ha acquisito 750.000 dollari solamente nel suo primo anno.
Attualmente, Melanie Perkins è il CEO donna più giovane alla guida di una startup tecnologica del valore di oltre un miliardo di dollari.
Lauren Washington – KeepUp
Nel 2014, Lauren Washington ha fondato KeepUp, un’App che consente agli utenti di gestire tutti i loro profili sui social media su un’unica piattaforma.
Questo è uno strumento particolarmente utile sia per gli influencer che per le aziende, ma è stato solo l’inizio del viaggio stimolante di Washington.
Tre anni dopo, avendo notato un’assenza di imprenditrici nere – come lei -ha fondato Black Women Talk Tech.
Colmando le lacune nella conoscenza e nelle risorse, BWTT sta aiutando le donne a costruire aziende da miliardi di dollari.
E il percorso innovativo di Lauren non si è fermato qui: nel 2019 avvia Fundr, una piattaforma automatizzata di finanziamento tra startup ed angel investor.
Chiara Ferragni
Passiamo ora alla regina dell’imprenditoria femminile italiana: Chiara Ferragni.
Partita da zero, è arrivata ad essere una delle imprenditrici di maggior successo al mondo.
Nota soprattutto per la sua attività di blogger ed influencer nel mondo della moda, si trova ora al capo di un’azienda con un fatturato che supera i 15 milioni di euro.
Il suo percorso è particolarmente interessante non per quanto riguarda un’idea innovativa, ma perché è l’emblema dell’evoluzione delle “nuove professioni digitali”.
Fare il lavoro dei sogni
Questi sono solo alcuni esempi di storie di donne imprenditrici che hanno seguito un sogno, hanno lavorato duramente per realizzarlo e stanno cambiando il mondo del business.
Sono passati quei giorni in cui la donna era puramente dedicata alle attività casalinghe e sono sempre di più le donne protagoniste di una storia di successo.
Un imprenditore di qualsiasi genere ha bisogno di credere pienamente in quello che sta facendo e di avere una ferma determinazione a portare a termine il progetto se vuole avere successo in un mercato altamente competitivo.
E questo è ancora più vero nel caso delle donne.
Le imprese e startup nelle mani di donne sono ora sulla corsia preferenziale e non è mai stato un momento migliore come questo per lanciarsi nell’imprenditoria.
Tra gli obiettivi di rilancio economico e sociale per il nostro Paese, sono previsti numerosi interventi a favore dell’avvio e del rafforzamento dell’imprenditoria femminile, alla diffusione della cultura imprenditoriale tra donne e a finanziare la loro formazione.