Nativi digitali e lavoro
Cosa cercano i nativi digitali dal mondo del lavoro?
Una delle sfide più grandi nella società e nel mondo aziendale è il ritmo del cambiamento; cambiamento che riguarda anche le nuove generazioni che entrano nel mondo del lavoro.
In particolare, in questo articolo vogliamo concentrarci sui nativi digitali e lavoro.
La prima generazione di nativi digitali, ora diplomata, sta cominciando ad entrare nel mondo del lavoro e lo sta trasformando rapidamente.
Ma siamo pronti ad accogliere questo cambiamento?
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INDICE DEI CONTENUTI
Chi sono i nativi digitali?
I nativi digitali sono la generazione nata durante o dopo l’introduzione generale della tecnologia digitale.
In particolare, si parla dei cosiddetti Millennials e delle generazioni che vengono dopo, per ora la Generazione Z.
Quelli della prima generazione a far parte del gruppo dei nativi digitali, sono nati tra gli anni 1980 e 2000, mentre i giovani che attualmente fanno parte della Generazione Z sono nati dopo il 2000.
La tecnologia è stata integrata nella vita di queste persone fin dalla prima infanzia, sviluppando in loro una comprensione innata delle innovazioni digitali ed informatiche.
Internet è come una spina dorsale che collega saldamente notizie e informazioni, social network, istruzione e, ora, anche lavoro.
Smartphone e dispositivi mobili con accesso a Internet sono un’estensione naturale di questa generazione che vuole essere sempre connessa, ovunque e in qualsiasi momento. Questo dà loro accesso istantaneo sia alla loro vita sociale che professionale, passando da una all’altra senza interruzione.
In che modo i nativi digitali cambieranno e miglioreranno il posto di lavoro?
Entrando nel mondo del lavoro per la prima volta, i nativi digitali infonderanno alle aziende una nuova cultura del lavoro favorevole a una generazione più abile nell’incorporare la tecnologia nella propria vita personale e professionale rispetto alle generazioni precedenti.
Le organizzazioni hanno l’opportunità di sfruttare questo livello di conoscenza incoraggiando i nativi digitali a condividerlo con i colleghi più anziani attraverso iniziative, ad esempio, come il reverse mentoring.
Queste competenze tecnologiche possono anche essere sfruttate per migliorare l’efficienza sul posto di lavoro e aumentare significativamente la produttività.
In particolare, l’ingresso al mondo del lavoro dei nativi digitali avrà quattro effetti diretti:
1. Le tempistiche accelerano, privilegiando le attività strategiche
I nativi digitali si muovono velocemente e sono in grado di fare multitasking in maniera efficace.
Gli investimenti in intelligenza artificiale, IoT e altre tecnologie che svolgono attività ripetitive, che producono informazioni aziendali utilizzabili o che forniscono supporto decisionale in tempo reale, saranno ben accetti da questo tipo di persone.
In questo modo, il trasferimento del lavoro alla tecnologia sarà più facilmente accettato e compreso rispetto ai colleghi più anziani ed i nativi digitali potranno così concentrare la loro attenzione sulle attività più strategiche o orientate al giudizio, quelle che solo gli umani possono fare.
2. Le buone idee si trovano dappertutto
I nativi digitali sono, quasi, già nati con un profilo social e collegamenti ad internet. Per loro, un’azienda senza messaggistica istantanea, forum e altri modi di connettersi online in tempo reale non è credibile.
Ma oltre a fare affidamento a queste piattaforme per connettersi e comunicare, questa generazione è abituata a stabilire connessioni con personaggi online e a influenzare il discorso attraverso più piattaforme.
Implicitamente, i social network e le esperienze multi-cloud sono anti-gerarchici. I nativi digitali come lavoratori si aspettano quindi di essere ascoltati, indipendentemente dal loro ruolo nell’azienda.
Per mantenerli coinvolti, le organizzazioni che in precedenza seguivano una politica di rigida gerarchia aziendale, sono costrette a cambiare e a diventare più “aperte” e accessibili alle idee e suggerimenti di qualsiasi dipendente.
I lavoratori di questa generazione desiderano una connessione sociale continua con i loro colleghi e con i loro capi.
La creazione di canali per supportare un flusso aperto di idee e feedback può aiutare a migliorare la fidelizzazione dei nativi digitali come dipendenti.
3. La flessibilità è più importante che mai
Le generazioni di nativi digitali si sentono a proprio agio con una connettività costante; questi non hanno memoria della vita prima del Wi-Fi, delle app mobili, del cloud e degli smartphone, quindi si aspettano di poter lavorare dove vogliono, quando vogliono e come vogliono.
Anche nel mondo del lavoro sono perennemente connessi, lavorano dai telefoni cellulari, spesso rispondono istantaneamente alle e-mail e si aspettano di inviare messaggi ai loro colleghi non appena sorge un’idea o un problema, indipendentemente dall’orario.
Questi comportamenti minano la convenzionale idea di “orario d’ufficio” e il classico concetto di produttività durante le 8 ore al giorno. Non è un diritto, è una nuova prospettiva.
4. Sostegno per un sano equilibrio tra lavoro e vita privata
Con l’aumento dei livelli di ansia e depressione tra i giovani, questa generazione è alla ricerca di modi sani per gestire lo stress ed evitare il burnout, a maggior ragione quando non esiste una vera linea di demarcazione fra vita lavorativa e privata.
Di conseguenza, le discussioni sulla salute emotiva sul posto di lavoro sono più oneste.
In breve, questa forza lavoro in arrivo dà più valore ai potenziali datori di lavoro che forniscono questo tipo di benefici per la salute rispetto a quelli che non lo fanno, parte fondamentale del fatto che il candidato accetti o meno un’offerta di lavoro.
Sebbene i nativi digitali abbiano molte delle stesse esigenze delle generazioni precedenti, sono diversi nel modo in cui affrontano il lavoro quotidiano, comunicano e integrano la tecnologia nelle loro vite.
Se affrontata correttamente, questa nuova generazione può aiutare ad aumentare la produttività aiutando i colleghi a utilizzare la tecnologia in modo più efficiente ed efficace.
Man mano che sempre più Millennial si diplomano o laureano e trovano posti di lavoro permanenti e i baby boomers continuano ad andare in pensione, si prevede un cambiamento nella cultura e nelle norme del lavoro, soprattutto nel momento in cui questi nativi digitali inizieranno a ricoprire ruoli chiave di gestione nelle aziende.