Disoccupazione giovanile: le iniziative per contrastarla
La disoccupazione giovanile è un indicatore di quanti giovani, compresi tra i 15 e i 24 anni di età, non hanno un lavoro ma sono disposti a lavorare e cercano attivamente un impiego.
Purtroppo, l’Italia non rileva dati felici: il nostro Paese registra infatti uno dei più alti tassi di disoccupazione giovanile tra i paesi dell’UE.
A gennaio 2022, secondo le statistiche dell’Istat, il tasso di disoccupazione in Italia ha raggiunto il 25,3%, con le regioni meridionali che registrano punti percentuali molto più alti.
In sintesi, 1 giovane su 4 non ha un lavoro.
È chiaro quindi come la situazione non sia rosea, ma quali sono le cause della disoccupazione giovanile e quali sono le iniziative per contrastarla? Vediamolo in questo articolo.
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INDICE DEI CONTENUTI
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- Quali sono le cause della disoccupazione giovanile?
- Crisi economica e finanziaria
- Legislazione e regolamentazione del mercato del lavoro
- Scarsa qualità dell’istruzione
- Salari bassi
- Inadeguatezza dei canali di supporto alla ricerca di lavoro
- Quali sono le iniziative per contrastare la disoccupazione giovanile?
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Quali sono le cause della disoccupazione giovanile?
Le cause della disoccupazione giovanile in Italia sono tante.
Tra i principali motivi vi sono il basso indice economico e finanziario del Paese, la qualità dell’istruzione, la poca flessibilità e la regolamentazione rigida del mercato del lavoro e l’inefficace politica di superamento della disoccupazione.
Vediamo questi punti più nel dettaglio:
Crisi economica e finanziaria
In Italia, la stagnazione economica in periodo pre pandemico regna ormai da decenni.
Tuttavia, la crisi dovuta al Coronavirus ha aggravato e ampliato i problemi esistenti.
La pandemia ha avuto un enorme impatto sul mercato del lavoro in molti Stati, Italia inclusa.
A causa del lockdown, il nostro Paese ha perso quasi un milione di posti di lavoro in un anno e la popolazione più giovane è stata il gruppo più colpito.
Legislazione e regolamentazione del mercato del lavoro
Poiché i diritti dei lavoratori sono protetti da molti atti legali, i datori di lavoro, in molti casi, evitano di assumere un gran numero di lavoratori, poiché licenziarli in tempi di crisi è complicato e comporta obblighi finanziari.
Pertanto, le aziende preferiscono reclutare attentamente la propria forza lavoro scegliendo dipendenti più esperti e, di conseguenza, tagliando fuori il personale più giovane.
Diventa quindi necessario rivedere la legislazione e sviluppare regolamenti più flessibili, in modo che i diritti e le responsabilità delle parti in crisi siano uguali.
Scarsa qualità dell’istruzione
La mancanza di competenze o il mancato rispetto dei requisiti del mercato del lavoro sono spesso considerati una delle cause principali e più comuni della disoccupazione giovanile.
Si sa che l’istruzione pubblica è sottofinanziata, ma sarebbe opportuno aggiornare periodicamente i curricula, inserire il maggior numero possibile di insegnamenti pratici per adeguare gli studenti alle esigenze del mercato del lavoro.
In questo modo, oltre alle conoscenze teoriche, i giovani possono avere un’idea concreta dell’intero processo e sono pronti per iniziare a lavorare immediatamente.
Salari bassi
La disoccupazione giovanile è causata non solo dalla mancanza di competenze, esperienza lavorativa e capacità lavorative insufficienti, ma anche dai salari bassi.
Poiché i salari medi fissati nel mercato del lavoro italiano non sono sufficienti, i professionisti più qualificati e promettenti lasciano il Paese. Si tratta della tanto conosciuta “fuga dei talenti”.
Inadeguatezza dei canali di supporto alla ricerca di lavoro
Con canali di supporto si intendono portali o centri per l’impiego dove possono essere pubblicizzate le offerte lavorative. In Italia, la fonte primaria di lavoro fra i giovani è il passaparola di amici e parenti.
Solo per fare un confronto, in Germania gli uffici di collocamento sono la fonte principale nell’80% dei casi. Diventa quindi evidente come questi strumenti devono essere modernizzati ed aggiornati.
Quali sono le iniziative per contrastare la disoccupazione giovanile?
L’Unione Europea si sta muovendo per contrastare la disoccupazione giovanile, soprattutto nei Paesi più colpiti da questo fenomeno, come l’Italia.
A questo proposito sono state promosse ed attivate tutta una serie di iniziative che hanno lo scopo di incentivare l’occupazione dei giovani.
In particolare, spicca l’iniziativa Garanzia Giovani che si focalizza su quella parte di popolazione fra i 15 ed i 29 anni che non studia né lavora.
Questo programma include una serie di azioni che riguardano orientamento, formazione, accompagnamento al lavoro, apprendistato, tirocini, servizio civile, mobilità professionale, sostegno all’autoimprenditorialità e incentivi per le aziende che assumono.
Le strutture presenti in ogni regione, come Kairos Italia, diventano il punto di riferimento per l’organizzazione, la coordinazione e la gestione delle attività.
Il giovane che intende iscriversi al programma regionale potrà recarsi presso la sede di Kairos Italia per ricevere una consulenza di orientamento e determinare il percorso più in linea con le proprie attitudini ed esperienze.
L’UE ha lanciato anche altri programmi per combattere la disoccupazione giovanile, fra cui il programma GOL – Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori, “Your first EURES job” e il “Corpo europeo di solidarietà”.
Anche il Programma GOL ha un peso importante in Italia per promuovere il reinserimento lavorativo dei disoccupati.
È importante tenere a mente che un’elevata disoccupazione giovanile può portare alla perdita di competenze e capitale umano.
Nel breve termine, la disoccupazione giovanile plasma drammaticamente la vita personale dei giovani che si ritrovano, ad esempio, a vivere con i genitori più a lungo.
Tuttavia, a lungo termine, lasciare indietro i giovani significa avere ripercussioni negative importantissime sull’economia e la società di un Paese.
Fra questi si contano tassi di fertilità che si abbassano, invecchiamento della popolazione esponenziale e fuga dei talenti.
Ecco, quindi, come Garanzia Giovani e le altre iniziative dell’Unione Europea vogliono portare i Paesi più colpiti dalla disoccupazione giovanile a riprendersi e prosperare.
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