Disabilità e lavoro: un’opportunità di valore
Ogni individuo ha le proprie qualità e può essere portatore di valore per ogni azienda, per questo motivo avere un elemento di diversità tra il personale è fondamentale.
Promuovere l’inserimento e l’integrazione, nel mondo del lavoro attraverso l’uguaglianza di opportunità è importantissimo per il progresso sociale ed economico e per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo.
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INDICE DEI CONTENUTI
Uno scenario poco confortante
Nonostante i passi in avanti degli ultimi anni, le persone con disabilità devono ancora affrontare discriminazioni e altri ostacoli che non permettono una piena partecipazione alla vita sociale, economica, politica e culturale e una reale integrazione delle persone.
In Italia, secondo l’Istat, le persone che presentano gravi limitazioni durante le attività abituali sono 3,1 milioni, di questi sono 272 mila gli alunni con disabilità.
È molto probabile che queste persone siano disoccupate, guadagnino meno delle persone normalmente dotate e abbiano un lavoro con scarse prospettive di crescita.
Pochi hanno accesso allo sviluppo delle competenze e ad altre opportunità che consentirebbero loro di guadagnarsi da vivere dignitosamente o di progredire nella loro carriera.
Il potenziale di moltissime donne e uomini con disabilità rimane inutilizzato e non riconosciuto, lasciando la maggioranza in esclusione sociale o con possibilità di accesso al lavoro limitato.
Di conseguenza, l’esclusione delle persone diversamente abili dal mondo del lavoro ha dei costi per la società, in termini di potenziale produttivo, costo delle prestazioni di invalidità e delle pensioni e implicazioni per le loro famiglie e per chi se ne prende cura.
Sempre secondo l’Istat, il reddito annuo medio delle famiglie dove è presente almeno una persona disabile è di 17.476 euro, più basso del 7,8% rispetto a quello nazionale.
La metà di queste riesce ad andare avanti grazie ai contributi sociali legati alla disabilità, ma questo significa solamente mera sopravvivenza, dato che la maggior parte non saprebbe come affrontare una spesa inaspettata e addirittura più del 20% non è in grado di soddisfare alle necessità primarie e di ordinaria gestione domestica, come ad esempio riscaldare a sufficienza la propria abitazione o mangiare adeguatamente almeno una volta ogni due giorni.
Accessibilità dei luoghi di lavoro e avviamento lavorativo
Molti luoghi di lavoro continuano a essere inaccessibili alle persone con disabilità, sia in termini di accesso fisico, sia attraverso comportamenti poco inclusivi che creano barriere alla pari partecipazione.
Gli sforzi per promuovere l’occupazione delle persone con disabilità spesso si concentrano sulla creazione di posti di lavoro in contesti separati e non rispettano il principio di inclusione lavorativa alla base della Legge 68/99 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”.
In ogni caso, nel periodo 2014-2018 si è riscontrato un evidente trend positivo per quanto riguarda il collocamento mirato e l’avviamento lavorativo.
E’ soprattutto nel 2018 che si riscontra un aumento positivo, probabilmente collegato alla regolamentazione obbligatoria che prevede per le aziende dai 15 ai 35 dipendenti le assunzioni obbligatorie di lavoratori con disabilità.
Sviluppo di legislazioni e politiche
Quello che appare evidente è una mancanza di un coinvolgimento significativo delle persone con disabilità nello sviluppo della legislazione e delle politiche relative alla loro formazione e occupazione.
C’è stato un richiamo a livello mondiale che ha chiesto il rafforzamento delle capacità delle organizzazioni che rappresentano le persone con disabilità consentendo loro di prendere effettivamente parte ai negoziati per loro conto.
Il Italia è la Legge n. 68 del 1999 a regolamentare la tematica di disabilità e lavoro.
Di particolare rilevanza sono:
- 11, comma 1,2 e 3: per l’inserimento e l’integrazione lavorativa, utilizzabile anche da chi non è obbligato all’assunzione di disabili.
- 11, comma 4, 6 e 7: per l’integrazione lavorativa delle persone con disabilità con particolari fattori e difficoltà di inserimento nel ciclo di lavoro ordinario.
- 11, comma 5: che agevola l’ingresso al lavoro delle persone con disabilità.
- 12: per l’inserimento lavorativo temporaneo con finalità formative
È in particolare l’art. 11 uno dei punti focali della legge, dato che è improntato a favorire l’inserimento lavorativo della persona con disabilità attraverso programmi mirati.
Qui si stabiliscono i tempi e le modalità dell’inserimento, come lo svolgimento di tirocini, il tipo di contratto di lavoro ed i periodi di prova.
Inoltre, vengono indicate quali sono le agevolazioni per i datori di lavoro che assumono persone con disabilità.
Le convenzioni di integrazione lavorativa devono:
- indicare dettagliatamente le mansioni attribuite al lavoratore diversamente abile e le modalità del loro svolgimento;
- prevedere le forme di sostegno e di tutoraggio da parte degli appositi organismi e dei centri di orientamento professionale per favorire l’adattamento al lavoro delle persone con disabilità
- prevedere verifiche periodiche e regolari sull’andamento del percorso formativo o lavorativo.
L’ultima riforma legislativa si è avuta con la Legge n. 183 del 2014 che ha previsto una revisione delle procedure relative all’inserimento lavorativo delle persone con disabilità.
Lo scopo è stato quello di favorirne l’inclusione sociale, l’inserimento e l’integrazione nel mercato del lavoro, valorizzando le competenze delle persone diversamente abili.
Lavoro e disabilità: un’opportunità di valore
In generale, si ha bisogno di una ragione più forte per aumentare la percentuale di assunzioni di persone con disabilità.
Introdurre una persona diversamente abile nell’organico di un’azienda offre una maggiore diversità, che a sua volta ispira un pensiero innovativo e un migliore processo decisionale attraverso l’esposizione a una varietà di prospettive.
È necessario valorizzare e divulgare le numerose buone prassi che esistono, ma fanno fatica a trovare voce e ad essere presentate al pubblico.
Il racconto di un’esperienza positiva vale infatti più di mille nuove legislazioni e avrebbe un grande potere nel contribuire a positivizzare il connubio “disabilità e lavoro”.
7 Comments
Mi chiamo Vittorio ho 52 anni vivo a roma cerco lavoro come portantino ho ausiliario esperto ho lavorato per cooperativa nelle cliniche e ospedali esperto disponibilità immediata sono iscritto alle liste di collocamento come categoria protetta. Se gentilmente mi può aiutare. 3509611023 per info anche su WhatsApp.