Colloquio di lavoro: quali domande fare al recruiter?
Un colloquio di lavoro non deve basarsi su semplici risposte preconfezionate a qualsiasi domanda che un potenziale datore di lavoro ti pone.
Quando il responsabile delle risorse umane chiede: “Hai delle domande che vorresti fare?” non si tratta solamente di educazione, ma il recruiter sta cercando di valutare se il candidato è informato ed interessato realmente alla posizione.
Questa domanda è anche un’importante opportunità per aiutarti a decidere se il lavoro e l’azienda sono adatti a te.
Abbiamo già parlato in un altro articolo delle domande che il recruiter pone al candidato in un colloquio.
Vediamo, invece, in questo articolo quali domande fare al selezionatore durante un colloquio di lavoro.
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INDICE DEI CONTENUTI
Le domande del candidato ad un colloquio di lavoro
1. Chiarire le incertezze
Il tuo primo passo dovrebbe essere quello di chiedere qualsiasi cosa sulla posizione durante il colloquio.
Esempi di alcune domande in questo senso potrebbero includere:
- Com’è una giornata tipo?
- Quali sono le sfide più grandi che qualcuno in questa posizione dovrebbe affrontare?
- Come avverrà la formazione?
- Quali sono le aspettative di performance di questa posizione nei primi 6/12 mesi?
- Quali sono i progetti più immediati che devono essere affrontati?
Le risposte a queste domande ti daranno un’idea di quali sono le aspettative del datore di lavoro; quindi, nel caso in cui ti venisse offerta la posizione non dovrebbero esserci sorprese.
2. Rimuovere i dubbi del recruiter
Fai domande che ti consentiranno di parlare di eventuali punti di forza o risultati che non hai avuto modo di trattare durante l’intervista; assicurati, inoltre, di condividere con l’intervistatore le stesse qualità che ti espone come importanti.
Alcuni modi per farlo sono racchiusi in queste domande da colloquio:
- Quali sono le competenze e le esperienze che si cercano in un candidato ideale?
- Quali prerogative deve avere il candidato per avere davvero successo in questa posizione?
- Quali tipi di competenze mancano al team e che si stanno cercando di riempire con una nuova assunzione?
3. Scoprire i segnali d’allarme
Questo può essere difficile da fare con tatto, ma porre domande su fatturato, cultura e opportunità di crescita durante il colloquio può prevenire spiacevoli sorprese dopo l’assunzione.
Le domande che potresti porre includono:
- Com’è la cultura aziendale?
- Qual è lo stile manageriale dell’azienda?
- È possibile sapere di più sul team con cui lavorerò?
- Come mai l’ultima persona che ha ricoperto questo lavoro se n’è andata?
- Quali sono i percorsi di carriera possibili partendo da questo ruolo/dipartimento?
4. Ottenere una visione del futuro
Fare domande sulla crescita dell’azienda e dei suoi dipendenti è una buona idea per due motivi: in primis perché dà una buona prospettiva su quali sono i valori aziendali e su come il candidato potrà, o non potrà, adattarsi all’azienda; in secondo luogo perché chiedere informazioni sul futuro dell’azienda e sulle opportunità di crescita dimostra che sei impegnato e desideroso di imparare.
Puoi chiedere:
- Qual è l’obiettivo di questa azienda nei prossimi anni?
- Quali sono i piani di crescita?
- Quali programmi di formazione sono disponibili per i dipendenti?
- Ci sono opportunità di avanzamento o di sviluppo professionale?
In generale, nessuno vuole essere bloccato in un lavoro senza uscita, quindi se non sei sicuro del percorso di carriera possibile in questo ruolo, porre queste domande ti aiuterà a valutare se un percorso lavorativo a lungo termine con l’azienda è una reale possibilità o no.
5. Costruire una relazione
Le persone amano parlare di sé stesse – anche i recruiter – e, in caso di esperienze o gusti simili, è possibile creare un legame più profondo. Attenzione però a non entrare troppo nel personale e presta attenzione a come reagisce l’intervistatore.
Prova domande come:
- Da quanto tempo lavora per questa azienda?
- Perché ha deciso di lavorare in questa azienda?
- Qual è la sua mansione preferita nel lavorare qui?
Ammesso che il recruiter accetti di rispondere, queste domande permettono di avere una visione privilegiata dall’interno sia della cultura aziendale che dell’ambiente di lavoro.
6. Conclusione
Alla fine del colloquio, non dimenticare di chiedere i passaggi successivi di selezione. Innanzitutto, ribadisci che sei interessato alla posizione e poni le seguenti domande:
- Quali sono i prossimi passi nel processo di reclutamento?
- C’è qualche altra informazione che posso fornire che può essere utile per la colloquio
Le domande da evitare ad un colloquio di lavoro
Certamente ci saranno altre domande che vorresti porre ad un recruiter, ma ci sono certi argomenti da evitare, soprattutto durante un primo colloquio.
Non fare mai domande di cui dovresti già conoscere la risposta ad esempio: perché le informazioni si trovano sul sito web aziendale. È importante fare la dovuta ricerca prima di un’intervista.
Lo stipendio inoltre è un altro tema tabù: mai chiedere vantaggi, retribuzioni, benefit, giorni di ferie. Tutto ciò sarà negoziato una volta ricevuta un’offerta e comunque prima di firmare.
Infine, non bombardare il recruiter con una lunga lista di domande, soprattutto se l’intervistatore non reagisce positivamente, ed evita di porre quel tipo di domande che richiedono più risposte e che non faranno altro che sopraffare il recruiter.
Cerca di non superare le quattro o cinque domande da porre all’intervistatore e, soprattutto, di farle solamente se rilevanti e su tematiche non precedentemente trattate durante il colloquio.
Per concludere, non porre domande al recruiter durante un colloquio di lavoro significa perdere l’opportunità di mostrare interesse alla posizione e all’azienda in generale.
Un colloquio di lavoro dovrebbe essere trattato come un business meeting, un incontro di lavoro, in cui l’interazione tra il reclutatore e l’intervistato si muove in entrambe le direzioni.
Tutte le domande da porre a un reclutatore, su esposte, possono aiutarti a scoprire ciò che devi e vuoi sapere, aumentando le tue probabilità di dare una buona impressione e di avere la possibilità di passare allo step successivo del processo di recruitment.
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